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IL CORPORATIVISMO FASCISTA DI GIORGIA MELONI
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- Di Comintern
- Sabato, 11 Novembre 2023 17:21
Benito Mussolini aveva un grande progetto politico: la realizzazione della 'terza via' alternativa tanto al capitalismo quanto al socialismo, tramite l'edificazione di una società improntata all'armonia fra le classi e la sostituzione della rappresentanza politica con le corporazioni rappresentative del mondo produttivo, del lavoro e delle professioni. Il corporativismo divenne uno dei principali assi portanti del progetto totalitario del fascismo. Nella sua prima uscita pubblica in campagna elettorale, a Milano, Giorgia Meloni espose al pubblico del Villaggio Coldiretti, affinché chi doveva capire, capisse - le linee guida del corporativismo fascista che avrebbero orientato la politica del suo prossimo governo. Parole pesate e pesanti come macigni: "La nostra bussola è un concetto molto semplice: non disturbare chi vuole fare, chi vuole produrre ricchezza, chi vuole lavorare". Tracciò tre direttrici di marcia devastanti e destabilizzanti che spinsero a tre importanti riflessioni:
- chi vuole fare, cosa?
- chi vuole produrre ricchezza, per chi?
- chi vuole lavorare, come?
Le prime risposte stanno arrivando alle salariate e ai salariati italiani. Armonia tra le classi nel nome e per conto del capitalismo nazionale: legge di bilancio, flat tax, intervento sul cuneo fiscale, voucher e premi di produttività. Un segnale chiaro e forte agli imprenditori, una condanna chiara e forte per donne e uomini che vivono del proprio salario. Bisogna fermare un progetto politico reazionario!!