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PERCHÉ ELIMINARE REDDITO DI CITTADINANZA

In una legge di Bilancio che aggrava le disuguaglianze sociali e allarga la forbice tra ricchi e poveri, il Governo Meloni ha inserito la cancellazione del Reddito di Cittadinanza citando sprezzantemente una serie di sciagurate conseguenze dovute alla sua attivazione. Ma cosa ha creato, nei fatti e non nell'immaginario, il Reddito di Cittadinanza nel nostro Paese?
1. non è diventato un vitalizio perché dati Istat dimostrano che il suo programma ha una mobilità sostenuta, con un tasso di sostituzione di circa il 50%. Le permanenze nella misura sociale sono soprattutto di chi ha maggiore distanza dal mercato del lavoro: minori, anziani, disabili e soggetti che non presentano rapporti di lavoro negli ultimi anni o che non ne hanno mai avuti
2. non si sono distribuiti soldi per non lavorare perché dati dell’indagine svolta dalla Corte dei Conti sul «Funzionamento dei centri per l’impiego nell’ottica dello sviluppo del mercato del lavoro» (con riferimento al primo anno di attuazione della misura sociale) smontano la teoria di chi sostiene che quei soldi sono serviti a stare a casa dimostrando invece che 352mila percettori di Rdc hanno trovato un’occupazione, di cui in 54mila casi a tempo indeterminato e che circa 200mila lavoratrici e lavoratori prendono il sussidio ad integrazione di bassi salari
3. non ha disincentivato dall'andare a lavorare con conseguente accanimento contro i cosiddetti “occupabili” ossia oltre 600mila percettori di Rdc che in circa il 71% dei casi hanno un titolo di studio che non supera la terza media e la cui età avanzata (53mila hanno più di 60 anni e 135mila hanno fra 50 anni e 59 anni) li rende difficilmente ricollocabili in tempi brevi, laddove soltanto 1 su 10 è pronto per rientrare immediatamente nel mondo del lavoro
4. non ha consentito ai giovani di stare a casa laddove, invece - escludendo coloro che lo percepiscono in maniera indiretta in quanto componenti di un nucleo familiare - giovani fra i 18 e i 29 anni beneficiari del sussidio in forma autonoma sono l’1,47% del totale dei percettori laddove una nota dell’ANPAL di aprile 2022 dimostra che, tra i giovanissimi occupati e beneficiari, la quota di chi lavora con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato è pari al 50,6% e non certo per stare a casa
5. non ha tolto dal mercato i lavoratori stagionali perché consultando i dati dell’Osservatorio sul precariato dell’INPS ci si accorge di come questa affermazione sia falsa e tendenziosa, anche perché nel 2018, quando la misura non esisteva, furono assunti 654.498 lavoratori stagionali e nel 2019 il loro numero è salito a 759.094 e nel 2020, malgrado la pandemia, i contratti stagionali hanno superato quelli di due anni prima toccando quota 656.745, per arrivare nel 2021 alla punta massima di lavoratori stagionali con 924.202 assunzioni (dato ad agosto 2022: 820.798 assunzioni)
6. non è diventato un "metadone di Stato" in quanto ha rappresentato una boccata di ossigeno per milioni di persone, tra cui molti minori e disabili in quanto i percettori devono spendere l’importo caricato sulla card entro un mese (solo una minima parte può essere prelevata in contanti) per l’acquisto di beni di prima necessità, contribuendo in tal modo a sostenere l’economia come dimostrato dall’INPS, laddove il 41,5% dei beneficiari lo ha riversato principalmente sui consumi mentre il 39,4% lo ha usato per risanare i debiti
7. non è stato un voto di scambio per il Sud perché non è stata una misura esclusivamente ad appannaggio di una parte del Paese come si vuole costantemente far credere in quanto (dati ad ottobre 2022) nel Centro-Nord lo hanno percepito 751.379 persone di cui 152.268 persone in Lombardia e 106.302 persone in Piemonte
8. non è stato una truffa ai danni del Paese perché
sulle truffe perpetrate i numeri parlano chiaro e dimostrano come (dati della Guardia di Finanza) tra il 2017 e il 2021 sono stati stimati 34 miliardi di euro di frodi contro lo Stato di cui solo lo 0,8% ascrivibili al sussidio
9. non ha creato lavoro nero come dimostrato da un report dell’Istat laddove nel 2019, primo anno di applicazione della misura, le unità di lavoro irregolare sono calate di oltre 57mila casi rispetto all’anno precedente e l’incidenza del lavoro irregolare ha registrato una riduzione diffusa nella maggior parte dei settori di attività economica

Allora cosa ha creato il Reddito di cittadinanza? Ha creato opportunità di lavoro degno a chi ne ha avuto bisogno, evitando lo sfruttamento in vari modi delle lavoratrici e dei dei lavoratori. Esattamente quello che la Destra di governo vuole ripristinare per dare mano d'opera a basso costo è ricattabile alle imprese "bisognevoli" di incrementare i propri profitti, costi quello che costi.




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