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IMPERIALISMO E SOCIALIMPERIALISMO: PARTITA A SCACCHI MORTALE

Quella che si sta giocando in questo secolo sul pianeta è la più grande e drammatica guerra economica e finanziaria mai combattuta dalla seconda guerra mondiale: una disumana partita a scacchi tra imperialismo e socialimperialismo a livello planetario e tra diversi imperialismi a livello continentale giocata sulla pelle di esseri umani. L'imperialismo USA vuole disaggregare l'Europa ("America first") puntando a definire accordi bilaterali - peraltro già attivi con il Regno Unito in piena "brexit" - mediante un uso spregiudicato della politica dei dazi e del condizionamento della NATO oppure sollecitandoli agli anelli più deboli - ma più appetibili sullo scacchiere geopolitico (Italia) - in cambio di riedizioni di "piani Marshall" offerti alle borghesie nazionali semmai da usare da Sud per scardinare lo zoccolo duro franco-tedesco. Il socialimperialismo cinese ha da almeno cinque anni pianificato l'attacco alla ricca Europa definendo le direttive della "via della seta" nella doppia accezione di "Zona economica della via della seta" e di "via della seta marittima del XXI secolo" - quindi "Belt and Road Initiative" (BRI) - radicandosi dapprima nei mercati dell'Asia meridionale e dell'Oceania e poi lanciandosi alla conquista dell'Africa con l'obiettivo ultimo di aggredire l'Europa dalla Turchia e dal canale di Suez. Strategico a questo punto l'impegno del governo cinese - garantito in una recente e lunga visita del ministro dell'Economia italiano, Tria a Pechino - a favorire le transazioni valutarie della Banca d'Italia, e quindi incidenti sul debito pubblico, in renmimbi, in cambio dell'accesso marittimo per i mercantili cinesi provenienti dall'Africa al porto di Trieste. Da ultimo, ma non ultimo, il socialimperialismo russo che definirei "regionale" non tanto e non solo perché pallida e scolorita copia di quello globale sovietico ma proprio perché impegnato, da un lato, ad arginare in ogni modo - anche manu militari- la penetrazione nell'Europa orientale della NATO e, dall'altro, ad attestarsi e conquistare posizioni in medioriente con l'obiettivo di stabilizzare i rapporti con Israele, ricucirli con la Turchia e controllare l'accesso ai Dardanelli. Questa partita a scacchi è ben lungi dall'essere definita e/o circoscritta ma, di sicuro, l'unica cosa certa è che viene giocata sulla pelle di esseri umani senza tenere in alcuna considerazione lo scenario mondiale e le loro prospettive di vita. Ci sono 2.200.000.000 persone in miseria potenziale e reale e 2.800.000.000 lavoratrici e lavoratori salariati per i quali questa partita a scacchi può essere mortale!!

Salerno, 4 settembre 2018




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