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DUE DIRETTRICI DI ATTACCO ALLO STATO DEMOCRATICO

Mancano due "picconate" per completare lo smantellamento dell'impianto democratico del nostro Paese. Ridurre a pura formalità il Parlamento e sottoporre la Magistratura al pieno controllo del governo del Capo. Alla prima, il premierato, il governo sta lavorando sotto traccia in attesa delle condizioni migliori per sferrare l'attacco in Parlamento, probabilmente aspettando la scadenza del mandato di Mattarella per eleggere un patriota fidato. Alla seconda, controllo completo della Magistratura, il governo deve aggiungere - dopo la compressione della magistratura requirente - il controllo della magistratura giudicante: sia la Corte di Cassazione che la Corte Costituzionale sono organi dello Stato che ostacolano l'obiettivo strategico, primario, della Destra italiana di costruire un Regime autoritario. Infatti, le due supreme Corti sono organi giurisdizionali con funzioni diverse, di intralcio istituzionale al governo dei patrioti. La Corte di Cassazione è il giudice di ultima istanza per le controversie ordinarie, sia civili che penali, e si occupa di garantire l'uniforme interpretazione della legge. La Corte Costituzionale giudica sulla legittimità costituzionale delle leggi e degli atti aventi forza di legge e decide sui conflitti di attribuzione tra poteri dello Stato e tra Stato e Regioni. Il tempo per abbattere le due Corti si allunga maledettamente per il governo e l'impresa non è di facile riuscita dovendo, innanzitutto, puntare ad ogni elezione di giudice costituzionale per inserire magistrati "amici" e "disponibili" all'opera di indebolimento dell'autonomia giurisdizionale. Cosa non semplice per come è organizzata l'elezione dei giudici della Corte Costituzionale (un terzo dal Presidente della Repubblica, un terzo dal Parlamento in seduta comune, e un terzo dalle supreme magistrature ordinarie ed amministrative) e della Corte di Cassazione (giudici eletti per concorso, il Primo presidente e il Procuratore Generale nominati dal Presidente della Repubblica) e per la funzione di controllo e di garanzia del Capo dello Stato. Le forze e le istituzioni democratiche devono resiste e vigilare in Parlamento per questi ultimi poco più di due anni che mancano alla fine della legislatura e cominciare ad organizzarsi unitariamente per difendere il Paese dall'ultima spallata che i sedicenti patrioti proveranno a dare prima della fine della legislatura.




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