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YURI VLADIMIROVIC ANDROPOV: ULTIMO DIRIGENTE MARXISTA-LENINISTA DELL'URSS

All'indomani del XX Congresso del PCUS (1956) prese il potere la frazione revisionista con la nomina di Chrüscev a Segretario generale. Iniziò lo smantellamento dell'impalcatura ideologica, teorica e pratica, del sistema socialista sovietico. La slogan «Stato di tutto il popolo» contribuì ad allentare il controllo del Partito sullo sviluppo dell'economia pianificata e sulla selezione dei propri quadri e funzionari di governo. Molti elementi anti-marxisti, liberali e borghesi che avevano trovato spazio con Chrüscev, iniziarono a mettere in discussione modi di produzione e gestione dei rapporti di produzione, nonché l'impalcatura statale stessa dell'Urss e dei suoi rapporti con le nazionalità e con gli altri popoli sovietici. Con Breznev la situazione peggiorò a seguito di uno spaventoso rallentamento degli indici di sviluppo economico che portò nel 1980 al peggior raccolto di grano e alla più bassa produzione industriale mai registrata nel dopoguerra, con incremento di fenomeni corruttivi legati all'esplosione del fenomeno detto della "seconda economia" e cioè del mercato nero. In aggiunta, in politica estera si inasprì la "russificazione" dei paesi del patto di Varsavia con effetti nel tempo deleteri relativamente allo sviluppo di ideologie nazionaliste. Alla morte di Breznev, l'URSS era un paese che si stava avvitando sulle sue contraddizioni, rallentando paurosamente i ritmi di crescita produttiva e di qualità del lavoro. Il 12 novembre 1982 fu nominato Segretario generale Yuri Andropov, primo militare del KGB ad assurgere ad un ruolo politico di primo piano mediante nomina da parte del Politburo. Nella sua veste di capo del partito  ribadì la centralità del sistema di pianificazione economica, lottò contro la corruzione interna al partito e contro la satrapia di alcuni presidenti di repubbliche, emarginò politicamente gli elementi liberali nel Comitato Centrale del PCUS, migliorò le relazioni internazionali dell'URSS avviando, tra l'altro, negoziati con gli USA sulla riduzione delle armi nucleari. Il Paese si rimise in moto, la pianificazione centralizzata fu resa duttile e condivisa dalla base operaia mediante la creazione in fabbrica dei collettivi di lavoro, una forma di effettiva autogestione della produzione in base alle direttive del piano quinquennale. Ha guidato l'URSS solo per quindici mesi, morì a seguito di malattia renale il 9 febbraio 1984. Dopo di lui, un breve interregno da parte di Černenko, talmente malato da non aver mai avuto un effettivo ruolo politico e alla sua morte  viene eletto Gorbacëv  che, però, non riuscì a riformare il partito, destabilizzò la pianificazione economica introducendo elementi di economia di mercato, diventò  preda di elementi apertamente controrivoluzionari interessati a distruggere il socialismo. Jurij Vladimirovic Andropov, l'ultimo dirigente marxista-leninista dell'URSS.

 

 





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